SOMMARIO Edizioni 1623 (I libro) e 1643 (II libro).
L’opera è divisa in due libri. Di un terzo libro, previsto ma
non ultimato, restano solo parti manoscritte.
Il primo libro (nelle edd. 1623 - di cui si segue la
numerazione delle pagine - 1643, 1760), di carattere teorico, contiene
sette trattati. Il
secondo (dall’ed. 1643, di cui si segue la numerazione delle pagine), di
carattere più descrittivo e sistematico, contiene dodici trattati
corrispondenti alle parti del discorso.
Al sereniss. Granduca Ferdinando Secondo [nell’ed. 1760 preceduta da: Prefazione; A chi legge e
seguita da Vita di Benedetto Buommattei scritta da Dalisto Narceate
Pastore Arcade];
Tavola de’ trattati e capitoli del primo libro;
Della
lingua in comune. Trattato primo: Che
cosa sia lingua e quel che per lingua s’intenda; In quanti modi si possa
dinominare una lingua e perche la nostra si dica da noi toscana; Dove,
quando e come la lingua toscana si generasse, crescesse, cascasse e
risurgesse; Se alla nostra si convengan le regole della latina; Se le
lingue si debban apprender da gli scrittori o dal popolo; Delle cagioni
della lingua (pp. 1-12);
Dell’orazione.
Trattato secondo: Orazione che cosa sia; Intelletto umano come
discorra; Suono di quante sorti si truovi; Colore di quante spezie; Che
differenza sia tra la scrittura e la voce (pp. 13-20);
Delle
lettere. Trattato terzo: Lettera che sia e onde detta; Elemento che sia
e se sia diverso da lettera; Qual sia la materia degli elementi e quali i
caratteri che gli accennano; Del q
e suo valore; Dell’h e suo
uso; Della forma e division de gli elementi; Vocali come si formino e
quanti sieno; Consonanti come si formino e dividano; Semivocali quai sieno
e come si formino; Quanti suoni abbiano questi caratteri c e g;
De’ due suoni del ch; De’ due
suoni del gh; De’ due suoni
del gl; Del gn e sue osservazioni; s quanti suoni accenni; z e suo valore; Se il t possa adoprarsi per z; Se la z possa raddoppiarsi; Si replica il tutto in compendio (pp.
21-52);
Delle
sillabe. Trattato quarto: Sillaba che sia; Di quante lettere sia composta
una sillaba; Numero e disposizion delle consonanti; Quai consonanti possano
stare avanti a vocale; Qual consonante possa trovarsi in fin di sillabe; Se
la consonante possa raddoppiarsi nella medesima sillaba; Si replica
brevemente quel che appartenga alla sillaba (pp. 53-63);
De' dittongi. Trattato quinto: Dittongo che sia; Dittongi di quante sorti; De’ dittongi
fermi e mobili; Numero de’ dittongi; Se abbiam trittongi o quadrittongi (pp.
64-67);
Degli accenti. Trattato sesto: Accenti di varie sorte; Accento propriamente preso che sia;
Tenore, spirito e tempo che sieno; Delle sillabe lunghe e brievi; Accento
comunemente preso che sia; Sopra qual sillaba possa posarsi l’accento; Del
segno dell’accento e sua sede; Quai parole si segnin con accento e quai no;
D’un segno che è creduto accento e non è (pp. 69-78);
Delle parole. Trattato settimo: Parola che sia; Se il parlare sia naturale o per arte; Se i
nomi sien posti con ragione o a caso; Come s’intenda ad arbitrio del primo;
Parola di che sia formata; Parole di quante sorte sieno; Delle parole pure
e le lor regole; Delle parole alterate; Dell’alterazione naturale delle
parole; Dell’accidentale alterazion delle parole; Delle parole che si
crescono in fine; Delle parole che si posson scemare in principio; In
quanti modi le parole possano scemarsi in fine; Quai parole possan
troncarsi avanti a vocale; Quai parole possan troncarsi avanti a
consonante; Quai parole possan troncarsi d’una vocale sola; Quai parole
mandin con la vocale una delle consonanti; Quai parole si tronchin della
vocale con tutte le consonanti; Delle parole composte; Della significazion
delle parole; Division delle parole secondo la forma; Se le spezie delle
parole possan ridursi a minor numero; Che il multiplicar tante spezie non è
contro all’opinion de gli antichi; Che differenza sia da parte d’orazione a
parola; In quanti modi le dette parti possan variarsi (pp.
79-116);
Il fine del primo
libro.
Libro secondo. Lo stampatore a’ lettori (pp. 118-19);
Del nome. Trattato ottavo: Nome
che sia e onde detto; Nomi di quante sorte; Del nome sustantivo; Del
collettivo e del comprensivo; De gl’infiniti de’ verbi che servon per nomi;
De gli augumentativi e diminutivi; Del nome aggiuntivo; Dell’aggiuntivo
perfetto; De comparativi e superlativi; De’ diminutivi e augumentativi
aggiuntivi; Dell’aggiuntivo imperfetto e sue spezie; De’ nomi participanti;
Del nome numerale; De’ denominativi; De gli accidenti del nome; Del numero;
De' nomi declinabili; De’ nomi indeclinabili; De’ nomi di doppia uscita;
De’ nomi di doppio singulare; De’ nomi di doppio plurale; De’ nomi che non anno
plurale; De’ nomi che mancan del singulare; De’ nomi terminati in co e in go; De’ plurali terminanti in chi e in ghi;
Della persona; Del genere; Se il nostro nome abbia neutro; Del caso; Della
spezie; Della figura; Della declinazione (pp. 120-54);
Del segnacaso. Trattato nono:
Segnacaso che sia; Quanti e quali sieno i segnacasi e a quali casi servano;
Se il segnacaso vada sempre avanti al suo caso; Segnacasi come talora si
cambin tra lor medesimi; Segnacasi come talora si scambino con altre parti;
Segnacasi come talora si tralascino; Segnacaso talora non necessario; Si
declinano i nomi co’ loro segnacasi (pp. 155-67);
Dell’articolo. Trattato decimo:
Articolo che sia e onde detto; Come determini e distingua; Se sia
necessario; Dove non faccia bisogno d’articolo; Dove si metta l’articolo
per uso; Delle voci che s’usano e con articolo e senza; Delle voci che
scaccian sempre l’articolo; Se dato l’articolo a un nome si debba dare
anche a gli altri che da quello dependono; Se dato l’articolo a un nome si
debba dare a tutti gli altri della medesima clausola; Della sede
dell’articolo; Degli accidenti dell'articolo; Del numero; Del genere; Della
figura; Onde sien presi gli articoli semplici; Di che sien formati i
composti; Che differenza sia tra gli articoli il e lo e
tra i, li e gli; Se si debba scrivere dello, allo, dallo o vero de lo a lo, da lo ec.; Se sia bene
scritto co’l, ne’l, su’l, de’l etc.;
Del caso; Della declinazione dell’articolo; Articoli declinati co’ nomi
(pp. 168-207);
Del pronome. Trattato undecimo:
Pronome che sia, a che serva e onde sia detto; Pronome di quante sorte;
D’alcune particelle poste talora per pronome; De mezzi affissi variabili;
Degli accidenti del pronome; Del Numero; Della persona; De’ pronomi egli e ella; Del genere; De’ pronomi questo, cotesto, quello etc.; De’ pronomi questi, cotesti e quelli; Del caso; De’ pronomi chi e cui; De’ pronomi altri
e altrui; De gli altri
due accidenti spezie e figura, Pronomi di casi dissimili in ciascun numero
declinati; Pronomi di casi dissimili nel singolar solamente declinati;
Pronomi di casi simili in ciascun numero; Pronomi che mancan del plurale;
Pronomi di numero indeterminato; Pronomi che mancan del caso retto; Pronomi
che mancan di tutti gli obbliqui (pp. 208-32);
Del verbo. Trattato duodecimo: Verbo
che sia e perche così appellato; Verbi di quante sorte; De verbi personali;
Degl’impersonali; Altra division de’ verbi, quanto alla figura; Della
significazione; Del modo; Della persona; Del numero; Del tempo; Quanti
tempi si consideran nell’indicativo; De’ tempi dell’imperativo; De’ tempi
dell’ottativo; De’ tempi del congiuntivo; De’ tempi dell’infinito; Di altri
tempi che posson formarsi con gl’nfiniti; Della coniugazione; Coniugazion
de’ verbi come si conoscano; Voci de’ passati e trapassati come si formino;
De’ verbi potere, volere, dovere
ec.; De’ verbi porre, sciorre
e corre co’ loro composti; De’
verbi dire e fare co’ lor composti; De’ verbi addurre, condurre e altri simili; Del verbo andare; Di alcune prime persone oggi
alterate dall’uso; Del pendente plurale; Della formazion de’ passivi; Della
formazion de gl’impersonali; De’ mezzi impersonali; Declinazion del verbo essere; Declinazion del verbo avere; Osservazioni intorno alle
voci de’ verbi essere e avere; Avvertimenti del verbo essere; Avvertimenti del verbo avere; Avere posto talora per essere;
Declinazioni di tutt’e tre le coniugazioni conseguenti; Osservazioni di
tutte le predette coniugazioni; Declinazione di alcuni verbi anomali; Declinazion
de gli anomali della seconda; Anomali del secondo ordine; Declinazion degli
anomali della terza; De’ verbi terminanti in isco; Declinazion del verbo composto di andare, ire e gire;
Declinazion d’altri verbi difettivi; Declinazion de’ verbi impersonali;
Declinazion de’ verbi passivi (pp. 233-310);
Del participio. Trattato tredicesimo:
Participio che sia e onde così detto; De gli accidenti del participio; Del
genere; Del caso, del numero e della figura; Della significazione; Del
tempo; Della formazione; De’ participi del second’ordine della seconda
declinazione; Di alcuni participj eccettuati dalla data regola; Che
differenza sia da participio a nome aggiuntivo; Delle varie terminazioni
de' participi (pp. 311-21);
Del gerundio. Trattato decimoquarto: Che
sia e perche così si chiami; Della figura; Della significazione; Della
coniugazione; Del tempo (pp. 322-26);
Della proposizione. Trattato decimoquinto:
Proposizione che sia; Delle spezie; Della figura; Del caso; Della
significazione; Della significazion del moto; Dello stato e della cagione;
Della compagnia e del Modo; Del tempo, del numero e della privazione; Di
altre significazioni; Della significazion delle inseparabili; Che
differenza sia da proposizione a segno di caso (pp. 327-36);
Dell’avverbio. Trattato sedicesimo:
Avverbio che sia; Che differenza sia da avverbio a proposizione; Della
spezie e della figura; Della significazione; Degli avverbi del tempo; Degli
avverbi locali; De gli avverbi qui
e qua; Di altre significazioni
dell’avverbio; Con quali parti l’avverbio possa scambiarsi; Positivi,
comparativi e superlativi (pp. 337-48);
Della congiunzione. Trattato diciassettesimo:
Congiunzione che sia; Della diversità delle congiunzioni quanto alla
figura; Se la congiunzione abbia sempre uficio di unire; Della
significazion delle congiunzioni; Delle congiunzioni condizionali; Delle
sospensive; Delle dubitative o domandative; Delle negative; Delle
copulative; Dell’aggiuntive; Dell’eccettuative e delle dichiarative;
Dell’elettive; Delle disgiuntive; Dell’avversative; Delle collettive o
conclusive; Delle causali; Delle diminutive o limitative (pp. 349-62);
Dell’interposto. Trattato diciottesimo:
Interposto che sia; Della figura; Delle varie significazioni
dell’interposto (pp. 363-66);
Del ripieno. Trattato diciannovesimo: Se il
ripieno sia con ragione distinto dall’altre parti; Ripieno che sia; Ripieno
di quante sorte; Quali servano per solo ornamento; Quali si pongan per
evidenza; Dell’accompagnanome; Dell’accompagnaverbo; Del ripieno egli; Del ripieno esso; Come il detto ripieno possa
distinguersi da altre parti (pp. 367-76);
Prosegue con: Tavola
de’ trattati; Errori e correzioni (ed. 1643) e con Delle lodi della
lingua toscana. Orazione del dottore Benedetto Buommattei; Tavola
de’ trattati; Indice delle materie di quest’opera (ed. 1760).
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